Eric D. Widmer |
Sapin, M., Spini, D., Widmer, E.D. (2010). I percorsi di vita. Dall'adolescenza alla vecchiaia. Bologne, Il Mulino, Bologna. Quest’opera propone un’introduzione all’analisi delle traiettorie di vita individuali, in una prospettiva interdisciplinare, che integri sociologia, demografia, psicologia sociale e dello sviluppo. L’evoluzione delle traiettorie familiari e relazionali, professionali e di partecipazione sociale, collegate alla salute fisica e psichica, è approfondita sintetizzando i principali contributi della ricerca, nel tentativo di rispondere a quattro interrogativi fondamentali: Quali sono le transizioni e tappe che strutturano le traiettorie di vita? Come interagiscono le diverse traiettorie nel contesto della famiglia e delle reti sociali? Quali sono le più importanti trasformazioni dell’identità che caratterizzano il percorso di vita e quali strategie di regolazione del sé sono utilizzate dagli individui per superare gli eventi critici dell’esistenza? Infine, in che modo il contesto storico e sociale influisce sulle traiettorie individuali? I capitolo seguenti, corredati da esempi concreti tratti dalla ricerca nel contesto europeo, affrontano tali questioni nell’ottica del paradigma del ciclo di vita. La risposta a quesiti cruciali per l’avvenire delle società occidentali richiede il chiarimento dei risultati, talvolta paradossali o di difficile comprensione, degli studi sul tema delle transizioni e delle traiettorie di vita. Come mai, per esempio, il passaggio alla genitorialità è associato a una diminuzione della soddisfazione coniugale, benché l’arrivo del primo figlio sia considerato come una finalità essenziale della vita di coppia, che attribuisce un senso all’unione? Gli sposi novelli sono convinti che il loro matrimonio durerà per sempre, eppure una percentuale vicina al 50% è destinata a separarsi. Dobbiamo forse dedurne che gli individui non siano in grado di prevedere la loro traiettoria familiare? E come si strutturano i percorsi di vita ai giorni nostri? Le traiettorie sono ancora sensibili al contesto sociale oppure sfuggono a qualsiasi tentativo di classificazione sulla base di modelli predefiniti? Anche le traiettorie professionali devono essere indagate in questa prospettiva. Benché diversi autori insistano sull’aumento dell’attività professionale femminile a partire dagli anni Sessanta, le traiettorie di molte donne ruotano ancora intorno al domicilio familiare. Come si spiega questo divario tra le rappresentazioni del percorso femminile e le disuguaglianze uomo-donna tuttora prevalenti nel contesto europeo? Sebbene la vecchiaia sia associata a diversi mali (depressione, declino delle condizioni di salute, isolamento), in base ai risultati empirici gli anziani sono generalmente piuttosto soddisfatti della loro situazione. Come gestiscono questi «anni fragili» gli individui della terza e quarta età? Da una quarantina d’anni, gli studi sui percorsi di vita si preoccupano di rispondere a questi interrogativi, valorizzando l’interdisciplinarietà. La psicologia dell’arco di vita (lifespan) e la sociologia del corso di vita, malgrado i numerosi punti in comune, differiscono significativamente. La principale divergenza consiste nell’approccio allo studio della condotta umana: mentre gli psicologi si concentrano sulle caratteristiche cognitive, emotive e motivazionali dell’individuo, i sociologi focalizzano l’attenzione sul contesto e i ruoli sociali. Proponendo una lettura duplice, che includa le funzioni psicologiche, il contesto e i ruoli sociali, quest’opera contribuisce a una migliore comprensione delle vite umane, rivolgendosi a chi è convinto della necessità di tener conto della dimensione temporale dell’esistenza per chiarire le problematiche sociali contemporanee che coinvolgono le differenti età. |